Stefano Crise
La divina ispirazione. L'educazione musicale del popolo nella Trieste asburgica
Ascolti musicali, voluti e casuali, pratiche strumentali, solitarie o di gruppo, mondo popolare e pendant borghese, sono i variegati modelli esplorati in questa ricerca che si è basata soprattutto su un repertorio di fonti dedotte dai giornali dell'epoca, specchio autentico della società. I veri protagonisti di questo studio sono perciò Anna K., Carlo M., Cesarina C.-B., Mario S., Emilio B. e tanti altri che si avvicinano al mondo della musica, "la divina ispirazione che ingentilisce l'animo", con modestia, ma anche con il desiderio di poter accrescere la propria cultura. È un microcosmo di uomini comuni, composto da calzolai, barbieri o meccanici, che sono ricordati solo dal nome e dall'iniziale del cognome. Sono tutti di estrazione proletaria o piccolo-borghese e vivono un'epoca segnata dall'accesso all'istruzione da parte di fasce di popolazione sempre più ampie. Questi uomini e queste donne, vissuti a cavallo tra Ottocento e Novecento rappresentano un mondo ricco di idealità, dove affiora la ricerca del bello e la voglia di socializzare. L'educazione popolare alla musica viene guidata dall'istruzione scolastica ma anche dal piacere della conoscenza. In particolare il nascente mondo dell'associazionismo, e soprattutto quello che fa riferimento al movimento socialista, aspira a comportamenti in cui la musica possa acquistare un valore etico sostanziale. La fine dell'Ottocento è un periodo ricco di rivolgimenti sociali che coinvolgono pure la produzione e la fruizione dell'arte. È anche grazie alla diffusione della musica leggera che l'ascolto musicale cambia i propri connotati a favore di una leggerezza che permette l’accesso ad un'arte altrimenti considerata troppo complessa. L'ascolto si semplifica e rende più omogenea la cultura del popolo tanto che al codice musicale è conferito il potere di creare un ambiente sonoro che si esaurisce in sé, di più facile consumo e comprensibilità.
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Autore: Crise Stefano
La divina ispirazione. L'educazione musicale del popolo nella Trieste asburgica
Ascolti musicali, voluti e casuali, pratiche strumentali, solitarie o di gruppo, mondo popolare e pendant borghese, sono i variegati modelli esplorati in questa ricerca che si è basata soprattutto su un repertorio di fonti dedotte dai giornali dell'epoca, specchio autentico della società. I veri protagonisti di questo studio sono perciò Anna K., Carlo M., Cesarina C.-B., Mario S., Emilio B. e tanti altri che si avvicinano al mondo della musica, "la divina ispirazione che ingentilisce l'animo", con modestia, ma anche con il desiderio di poter accrescere la propria cultura. È un microcosmo di uomini comuni, composto da calzolai, barbieri o meccanici, che sono ricordati solo dal nome e dall'iniziale del cognome. Sono tutti di estrazione proletaria o piccolo-borghese e vivono un'epoca segnata dall'accesso all'istruzione da parte di fasce di popolazione sempre più ampie. Questi uomini e queste donne, vissuti a cavallo tra Ottocento e Novecento rappresentano un mondo ricco di idealità, dove affiora la ricerca del bello e la voglia di socializzare. L'educazione popolare alla musica viene guidata dall'istruzione scolastica ma anche dal piacere della conoscenza. In particolare il nascente mondo dell'associazionismo, e soprattutto quello che fa riferimento al movimento socialista, aspira a comportamenti in cui la musica possa acquistare un valore etico sostanziale. La fine dell'Ottocento è un periodo ricco di rivolgimenti sociali che coinvolgono pure la produzione e la fruizione dell'arte. È anche grazie alla diffusione della musica leggera che l'ascolto musicale cambia i propri connotati a favore di una leggerezza che permette l’accesso ad un'arte altrimenti considerata troppo complessa. L'ascolto si semplifica e rende più omogenea la cultura del popolo tanto che al codice musicale è conferito il potere di creare un ambiente sonoro che si esaurisce in sé, di più facile consumo e comprensibilità.
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Autore: Crise Stefano
Caratteristiche | |
Anno di pubblicazione | 2007 |
Collana | Musica e storia, 3 |
Dati tecnici | pp. 194 - formato 15x21 |
Rassegna stampa | [...] Di musica si occupa, da storiografo libero da convenzioni accademiche, i questo rapido libro generoso di dati sorprendenti. *(Quirino Principe, Il Sole-24 Ore)*. [...] Non capita mai di leggere libri ben scritti. Non capita spesso di leggere libri intelligenti, non capita quasi mai di leggere libri costruiti secondo un progetto chiaro. (...) Stefano Crise ci rassicura circa la possibilità di trovare ancora tutto questo. *(Elvio Guagnini, Il Piccolo)*. |
Tipo | Cartaceo |
La divina ispirazione. L'educazione musicale del popolo nella Trieste asburgica
- Autore: Crise Stefano
- Codice: 978-88-87203-55-4
- Disponibilità: Disponibile
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20,00€