Maurizio Modugno
Thomas Schippers - Apollo e Dioniso, Eros e Thanatos
Presentazione di James Conlon. Contiene cronologia, repertorio e discografia “Thomas Schippers era giovane anni fa, era l'angelo anni fa e niente è più malinconico della condizione d'un giovane ignorato dai giovani e prigioniero d'una cassetta così piccola e così leggera” (Giovanni Mosca). Un giovane, Schippers, certo: perché non ha mai conosciuto la vecchiaia, perché la gattopardiana “signora con la veletta”, la Morte, l’ha ghermito anzitempo. Un direttore d'orchestra il cui battito — del cuore e del tempo — è ormai cenere chiusa in quella cassetta, incastonata nelle pietre di Piazza del Duomo, a Spoleto. Un musicista verso il quale la storiografia del podio e del golfo mistico non è reticente, ma che il nostro tempo va dimenticando, che i nostri giovani vanno ignorando, che l’attualità volubile pone nelle retrovie. Ricostruire la figura umana ed artistica di Schippers, è un atto criticamente urgente per poter dire, senza peccar d’omissione, l’appassionante racconto dell’opera e del concerto nella seconda metà del Novecento prima che il vento ne sperda le memorie. Il libro dedicato a Thomas Schippers è senz’altro “outsider” in questa collana, per estensione e per apparati critici. Insieme ad una biografia ricostruita sotto la duplice angolatura soggettiva e contestuale, vi sfilano, nel testo e fuori testo, “memorie”, testimonianze piene d’interesse e d’affetto; e vi s'accodano una cronologia e una discografia minuziose: ché l’opinione non può andar disgiunta dal dato e viceversa. “La direzione di Schippers era fatta di cose sovrapposte”, ha scritto Duilio Courir. Misteriosa e molteplice, la sua Musa ebbe a pronube singolari e contradditorie divinità: Apollo e Dioniso, Eros e Thanatos. Ossia la solare limpidezza del classicismo e un vitalismo travolgente, la pulsazione sensuale e (negli ultimi anni) un’amara coscienza della fine: per una sinergia d’opposti invero mirabile. “In vent’anni ho fatto ciò che altri direttori hanno fatto in quaranta” diceva di se stesso Tommy. La ricognizione e l’esegesi d’un lascito, d'un corpus di incisioni e registrazioni realmente munifico, è tutta la seconda parte del libro: ed è — ribadiamo — la conferma, ancor più sovente la scoperta, d’una mente fra le più elette che abbiano brandito una bacchetta negli anni fra il 1948 e il 1976 e, per certo repertorio, d'un paradigma direttoriale a tutt'oggi insuperato. Tutto è preceduto dalla prefazione densa e incisiva di uno dei più spiccanti direttori d'oggi, James Conlon.
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Autore: Modugno Maurizio
Thomas Schippers - Apollo e Dioniso, Eros e Thanatos
Presentazione di James Conlon. Contiene cronologia, repertorio e discografia “Thomas Schippers era giovane anni fa, era l'angelo anni fa e niente è più malinconico della condizione d'un giovane ignorato dai giovani e prigioniero d'una cassetta così piccola e così leggera” (Giovanni Mosca). Un giovane, Schippers, certo: perché non ha mai conosciuto la vecchiaia, perché la gattopardiana “signora con la veletta”, la Morte, l’ha ghermito anzitempo. Un direttore d'orchestra il cui battito — del cuore e del tempo — è ormai cenere chiusa in quella cassetta, incastonata nelle pietre di Piazza del Duomo, a Spoleto. Un musicista verso il quale la storiografia del podio e del golfo mistico non è reticente, ma che il nostro tempo va dimenticando, che i nostri giovani vanno ignorando, che l’attualità volubile pone nelle retrovie. Ricostruire la figura umana ed artistica di Schippers, è un atto criticamente urgente per poter dire, senza peccar d’omissione, l’appassionante racconto dell’opera e del concerto nella seconda metà del Novecento prima che il vento ne sperda le memorie. Il libro dedicato a Thomas Schippers è senz’altro “outsider” in questa collana, per estensione e per apparati critici. Insieme ad una biografia ricostruita sotto la duplice angolatura soggettiva e contestuale, vi sfilano, nel testo e fuori testo, “memorie”, testimonianze piene d’interesse e d’affetto; e vi s'accodano una cronologia e una discografia minuziose: ché l’opinione non può andar disgiunta dal dato e viceversa. “La direzione di Schippers era fatta di cose sovrapposte”, ha scritto Duilio Courir. Misteriosa e molteplice, la sua Musa ebbe a pronube singolari e contradditorie divinità: Apollo e Dioniso, Eros e Thanatos. Ossia la solare limpidezza del classicismo e un vitalismo travolgente, la pulsazione sensuale e (negli ultimi anni) un’amara coscienza della fine: per una sinergia d’opposti invero mirabile. “In vent’anni ho fatto ciò che altri direttori hanno fatto in quaranta” diceva di se stesso Tommy. La ricognizione e l’esegesi d’un lascito, d'un corpus di incisioni e registrazioni realmente munifico, è tutta la seconda parte del libro: ed è — ribadiamo — la conferma, ancor più sovente la scoperta, d’una mente fra le più elette che abbiano brandito una bacchetta negli anni fra il 1948 e il 1976 e, per certo repertorio, d'un paradigma direttoriale a tutt'oggi insuperato. Tutto è preceduto dalla prefazione densa e incisiva di uno dei più spiccanti direttori d'oggi, James Conlon.
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Autore: Modugno Maurizio
Caratteristiche | |
Collana | Grandi Direttori, 5 |
Dati tecnici | pp. 344 - formato cm. 15x21 |
Tipo | Ebook |
Thomas Schippers - Apollo e Dioniso, Eros e Thanatos (PDF)
- Autore: Modugno Maurizio
- Codice: 978-88-6540-068-5
- Disponibilità: Disponibile
-
11,00€